Calabroni
Cosa sono e come allontanarli
Che insetto è il calabrone?
Il calabrone è un insetto appartenente all’ordine degli imenotteri, come lo sono vespe e api, ma anche le formiche. Ha quindi due paia di ali, ma il secondo paio è più piccolo e praticamente incollato al primo, così che esse appaiono essere un tutt’uno.
Com’è fatto un calabrone e la differenza tra vespe e calabroni
Il calabrone europeo, nome latino Vespa crabro, assomiglia molto ad una grossa vespa da cui differisce non solo per le dimensioni, essendo grande il doppio, ma anche per la colorazione a strisce arancioni e nere, piuttosto che gialle e nere. A volte viene confuso con i bombi, specie di “aponi” pelosi, ottimi impollinatori, o per i loro “cugini” di colore interamente nero. Anche queste due specie sono in grado di pungere, ma non sono per nulla aggressive. Come le vespe, il calabrone non ha il pungiglione seghettato ed è quindi in grado di estrarlo una volta che ci ha punto potendo eventualmente pungerci ancora: in questo è diverso dalle api, il cui pungiglione resta infisso nella nostra pelle portando a morte l’insetto (magra consolazione!) che si lacera l’addome tentando di estrarlo.
Nido di calabrone: com’è fatto e dove lo costruisce?
Così come le vespe, il calabrone costruisce in nidi di cellulosa, ottenuta rosicchiando legno impastato con la saliva. I nidi di calabroni sono molto grandi arrivando a dimensioni assimilabili ad una sfera di mezzo metro di diametro, possono ospitare fino a 300 esemplari e vengono costruiti generalmente in siti protetti, come cavità negli alberi, canne fumarie, cassonetti delle tapparelle.
Il ciclo biologico dei calabroni e quanto vive un calabrone.
Un nido di calabroni è composto da una sola regina e da molte femmine sterili, tutte sue figlie. Sulla fine dell’estate compaiono finalmente i maschi e le femmine fertili, le quali si accoppiano con i maschi di altri nidi e cercano un sito protetto per superare la stagione fredda. I maschi e le operaie, invece, muoiono al sopraggiungere del freddo, lasciando il nido vuoto, spesso riutilizzato come sito di svernamento da altri insetti, quali coccinelle e cimici. Il nido di calabroni abbandonato, in primavera, viene saccheggiato da altri calabroni o vespe o altri insetti che ne usano la cellulosa come materiale da costruzione per i propri nidi. Sono quindi solo le regine fecondate che superano l’inverno e che in primavera danno inizio alla costruzione di un nuovo nido, deponendo le uova che diventano quindi larve di calabrone ed infine adulti. Inizialmente è la regina a prendersi cura delle larve, ma poi, con la nascita delle figlie, saranno loro a occuparsi di quest’incombenza nonché a prodigarsi per l’ingrandimento del nido.
La durata della vita di un calabrone quindi dipende dalla casta e dal momento della sua nascita: le regine vivono quasi un anno mentre le femmine sterili vivono diversi mesi (dipende da quando nascono, le prime vivono molto di più di quelle nate a fine estate). I maschi sono quelli che hanno la vita più corta, condizione frequente tra gli imenotteri.
Cosa mangiano i calabroni?
Il calabrone europeo è un abile predatore di altri insetti, esercitando un’utile azione di contenimento degli insetti dannosi, ma si nutre anche di frutta della quale, grazie alle sue robuste mandibole, è in grado di inciderne la buccia causando danni consistenti alle coltivazioni.
Come difendersi dai calabroni?
La risposta varia con il contesto. Il calabrone non è una specie aggressiva e non è incline quindi a pungere a meno che non percepisca un pericolo imminente per il proprio nido. Nel caso si venisse avvicinati da un calabrone, la cosa migliore è stare calmi, senza scappare o, peggio ancora, senza agitare le mani e le braccia per scacciarlo, in quanto, così facendo, l’insetto può sentirsi attaccato e difendersi di conseguenza.
Puntura di calabrone: cosa succede se ti punge e come comportarsi?
Quando il calabrone punge, inietta un veleno che causa un acuto dolore, ma che non è pericoloso, a meno che non si sia allergici. Il rischio maggiore è però dovuto ad un feromone emesso dagli insetti che provoca una risposta di difesa inducendo gli altri individui a pungere. Se la prima puntura di un calabrone avviene quindi in prossimità di un nido, conviene fuggire a gambe levate per evitare di ricevere le sgradite attenzioni di altre operaie. Questo comportamento è comune anche a vespe e api.
Calabroni in casa: cosa fare?
Contro i singoli insetti non c’è molto da fare: se un calabrone ci entra in casa, la cosa migliore è aprire le finestre per cercare di farlo uscire. I più impavidi possono utilizzare uno spray aerosol, badando bene però che abbia un’azione molto rapida che abbatta velocemente l’insetto (prodotti contenenti piretro o tetrametrina). Una strategia preventiva può consistere nell’uso di trappole per calabroni, generalmente contenenti liquidi fermentescibili attrattivi entro il quale poi si annegano. Le trappole per vespe e calabroni non faranno scomparire questi robusti insetti, ma certamente ne diminuiranno la presenza.
Come eliminare un nido di calabroni?
Nel caso ci si stia chiedendo chi chiamare per togliere un nido di calabroni, conviene contattare una ditta di disinfestazione. Questo per l’elevato numero di individui che essi generalmente contengono, e quindi per la collegata pericolosità e per la necessità di abbigliamenti protettivi e, in genere, a causa del nido costruito per lo più in ambienti difficilmente raggiungibili.
Perché i calabroni entrano in casa?
Il calabrone è una specie diurna ma può succedere di vederli entrare in casa, soprattutto nel periodo subito successivo al tramonto. Si tratta di individui che “hanno fatto tardi”: in pratica, sono stati colti dall’oscurità ancora lontani dal nido e, tentando di rientrare a casa, vengono distratti ed attratti dalle nostre luci. Se questo fenomeno avviene con frequenza è probabile che un nido di calabroni non sia distante da casa nostra e conviene tenere le finestre chiuse per la prima ora della notte.
Quanti tipi di calabrone ci sono?
Esistono diverse specie di calabrone: il calabrone europeo è la specie più comune in Italia, sebbene la Vespa orientalis, originariamente presente solo nella aree più meridionali, stia estendendo il suo territorio più a nord, grazie al generale incremento delle temperature. Entrambe queste specie si nutrono anche di api, ma non ne sono cacciatrici specializzate, a differenza della Vespa velutina, una vespa di origine asiatica introdotta in Italia in Liguria e Piemonte, a che sta poco a poco diffondendosi in altre regioni. Questa specie è specializzata nella predazioni di api e può sterminare interi alveari, costituendo quindi un grosso problema per l’apicoltura e per l’ambiente in generale.
Curiosità
“Il volo del calabrone” è anche un pezzo musicale molto conosciuto per la sua alta velocità di esecuzione che per tale motivo viene spesso utilizzato come manifestazione di abilità. Il brano lo si trova inserito nell’opera La fiaba dello zar Saltan Il volo del calabrone è un brano tratto dal terzo atto dell'opera composta tra il 1899 ed il 1900, di Nikolaj Andreevič Rimskij-Korsakov.
Il calabrone è anche una moto: Honda ha infatti dato ad uno dei suoi modelli più riusciti la traduzione inglese di “calabrone” che è quindi Hornet.
Dott. Andrea Drago
Entomologo