

Zecche
Dove si trovano e come difendersi

Dove si trovano e come difendersi da un morso di zecca
La zecca è uno degli animali a noi più sgradito e, assieme alle zanzare, uno di quelli da cui faremmo volentieri a meno di essere morsi o punti.
Innanzitutto, le zecche non sono insetti, ma appartengono alla classe degli aracnidi e possono quindi essere considerate le “cugine” di acari, ragni e scorpioni. Esistono molte specie di zecche, sommariamente divise in “zecche dure” e “zecche molli” in base alla presenza o meno di uno scudo dorsale.
Al gruppo delle “zecche dure” appartiene la zecca dei boschi (Ixodes ricinus) e la zecca del cane (Rhipicephalus sanguineus), mentre tra le “zecche molli” è presente la zecca dei piccioni (Argas reflexus).
La spiacevole caratteristica per cui le zecche sono famose è che si nutrono di sangue e possiamo trovarle sul nostro cane ma anche su di noi, dopo una passeggiata in montagna. Per evitare però di adottare contromisure inefficaci o addirittura rischiose, vediamo di capire bene di cosa stiamo parlando.
Tipi di zecche: conosciamo le specie più comuni
Esistono tante specie di zecche in natura e conoscere il loro habitat e le loro abitudini è utile per la prevenzione delle loro punture.
La zecca dei boschi (Ixodes ricinus)
Cominciamo con la zecca dei boschi, Ixodes ricinus, la quale si sviluppa seguendo un ciclo biologico che inizia con lo stadio di uovo, da cui emerge una larva con tre paia di zampe. Successivamente, la larva evolve in ninfa e infine in una zecca adulta, stadio dove acquisisce quattro paia di zampe.
Per poter compiere ciascun passaggio, la zecca ha bisogno di sangue che preleva attraverso il proprio apparato boccale. Per nutrirsi necessita di diversi giorni ma, una volta terminato il pasto, la zecca si stacca dall’ospite, che considera solo come un “ristorante slow food”. Il menu dell’Ixodes ricinus include un’ampissima scelta di pietanze: dai roditori ai cervi, fino agli uccelli, i rettili e persino l’uomo.
Le zecche non saltano né volano e quindi per poter salire sull’ospite restano in attesa su di un filo d’erba, sperando che la vittima passi presto di li. Tutti gli stadi si nutrono di sangue, ma scelgono ospiti diversi, in quanto le larve preferiscono ospiti di piccola taglia. Da questa abitudine sanguinaria si distinguono i maschi adulti i quali non si nutrono.
La zecca del cane (Rhipicephalus sanguineus)
Anche il ciclo biologico della zecca del cane comprende quattro stadi (uovo, larva, ninfa e adulto), ma è molto più breve rispetto a quello dell’Ixodes. Infatti, il ciclo della zecca del cane riesce a concludersi in pochi mesi dando luogo fino a quattro generazioni all’anno, in condizioni ottimali. Un’altra differenza rispetto alla zecca dei boschi è che la zecca del cane, la Rhipicephalus sanguinensis, si nutre quasi esclusivamente del sangue di un'unica specie, il cane appunto, pungendo altri ospiti solo occasionalmente, uomo compreso.
La zecca dei piccioni (Argas reflexus)
A differenza delle specie precedenti, la zecca dei piccioni, l’Argas reflexus, è una “zecca molle” che ha iniziato a causare problemi con la diffusione dei colombi nelle aeree urbane, fenomeno una volta poco comune.
La zecca dei piccioni ha un ciclo biologico lento che richiede alcuni anni per essere completato, così come accade per l’Ixodes ricinus. Tendenzialmente, a differenza della zecca dei boschi e della zecca del cane, questa specie non punge l’essere umano, ma quando si verificano forti infestazioni e l’abbandono del sito da parte dei volatili, le zecche disperate e affamate possono attaccarsi anche sulla nostra pelle.

Le malattie trasmesse dalle zecche: malattia di Lyme e altre patologie
Purtroppo per noi, le zecche sono pericolose perché vettori di diverse patologie.
La specie di zecca più pericolosa per l’uomo è la zecca dei boschi, in quanto ci punge volentieri e quando è infetta può trasmettere diverse malattie batteriche molto serie.
La più conosciuta è sicuramente la malattia di Lyme o borreliosi, che dà appunto origine al morbo di Lyme e il cui agente eziologico è il batterio Borrelia borgdorferi.
Tra le malattie delle zecche, inoltre, troviamo la rickettsiosi, il cui agente eziologico è la Rickettsia helvetica e Rickettsia monacensis, la tularaemia (ag. ez. Francisella tularensis) e la babesiosi.
La babesiosi è una malattia trasmessa dalle zecche il cui agente eziologico, in questo caso, non è un batterio, ma il protozoo Babesia divergens e Babesia microti.
Oltre a queste malattie, la zecca dei boschi può trasmettere anche la TBE, ossia la meningoencefalite, il cui agente eziologico è un virus della famiglia Flavivirus (simile a quello della febbre gialla e della Dengue), contro il quale è possibile vaccinarsi. Questa pratica è consigliata soprattutto per coloro che svolgono lavori molto esposti al rischio di punture, come i boscaioli, le guardie forestali, etc.
Come prevenire le punture di zecca
Quando si va in montagna o in altre aree dove le zecche sono particolarmente diffuse, la cosa più saggia da fare è adottare poche ma efficaci misure di prevenzione contro le punture di zecca.
Come già anticipato nel paragrafo sull’Ixodes ricinus, le zecche sostano sulla vegetazione bassa aspettando l’arrivo di qualcuno che offra loro il pranzo, attaccandosi ai vestiti o direttamente alle nostre gambe. Così, al nostro passaggio le zecche ci salgono addosso dalla parte bassa del corpo e iniziano subito ad arrampicarsi, essendo caratterizzate da geotropismo negativo. La prima cosa da fare per proteggersi è quindi evitare i pantaloncini corti o almeno usare dei calzettoni belli alti.
Tuttavia, se le zecche si aggrappano sugli abiti, camminando verso l’alto prima o poi incontreranno la nostra pelle. Per impedire che ciò avvenga, bisogna utilizzare dei repellenti topici, come ad esempio degli spray anti zecche, da applicare direttamente sulla cute o altri repellenti specificatamente testati per essere usati sui vestiti.
In questo modo, quando questo aracnide entra in contatto con il prodotto, si lascia prontamente cadere al suolo.

Zecche sulla pelle umana
Cosa fare se trovi una zecca sulla pelle magari perchè hai dimenticato il repellente o perchè questo ha esaurito la sua efficacia?
Trovarsi zecche sul corpo è sempre una situazione sgradevole e per togliersi di dosso questo sgradito ospite, i metodi della tradizione popolare come ricoprire la zecca di olio, crema o ustionarla con l’accendino, sono tecniche decisamente da evitare.
Infatti, questo non è il modo migliore per rimuovere le zecche, poichè in queste situazioni questo aracnide tende a rilasciare molta più saliva, che è proprio il veicolo utilizzato dai parassiti responsabili delle malattie per infettarci.
È vero che le zecche muoiono in acqua?
Un altro rimedio errato consiste nell’immergersi in acqua sperando di affogare così le zecche. Purtroppo anche questo metodo risulta inefficace, non solo perché le zecche sono in grado di ridurre il proprio fabbisogno di ossigeno, ma anche perchè possono assorbirlo direttamente dal sangue dell’ospite di cui si nutrono. Un bel bagno caldo con la schiuma, una musica dolce in sottofondo e un paio di candele accese è un’esperienza piacevole, ma non ti libererà di certo dalle zecche.
Ecco come togliere le zecche
Se è vero che i metodi della tradizione non sono efficaci, è anche vero che ci sono altri modi funzionali per rimuovere le zecche. La cosa migliore da fare nel caso si trovi una zecca fissata sulla pelle è utilizzare delle pinzette, prendendo l’animale per il rostro (la parte dell’apparato boccale infissa nella pelle) quanto più in basso possibile ed estrarre la zecca con un movimento rotatorio, per evitare che i frammenti rimangano nella pelle, aumentando il rischio di infezioni. Una volta estratta la zecca, è bene disinfettare la pelle e prestare attenzione nei giorni successivi, al fine di individuare precocemente possibili sintomi. È inoltre possibile portare l’animaletto presso alcune sedi IZS (Istituto Zooprofilattico) per verificare l’eventuale infezione della zecca e, in caso positivo, iniziare subito la profilassi.
Dott. Andrea Drago
Entomologo